Ci hanno fatto “una capa tanta” nello spiegarci che eventuali errori nel differenziare impediscono il riciclaggio, a volte inficiando tutto il carico raccolto. Importante è infatti sciacquare tutti i contenitori, ripulendoli da eventuali residui organici. E’ una gran scocciatura, ma è importante farlo, come è importante stare attenti alla qualità dell’immondizia raccolta, come evidenzia il sito della Corepla (il consorzio per la plastica) nel suo documento illustrativo su cosa conferire nella raccolta differenziata degli imballaggi in plastica. Sullo stesso documento è evidenziata la frase “Nel dubbio, metti nell’indifferenziato”, che personalmente non condivido molto, preferendo di gran lunga chiedere spiegazioni piuttosto che aumentare la raccolta indifferenziata non riciclabile…
Allora… ho chiesto spiegazioni più dettagliate su:
cassette e bacinelle per frutta o panni (in alcuni comuni è indicata la plastica, in altri no)
plastica argentata (es. surgelati, caffè, patatine; anche in questo caso in alcuni comuni è indicata la raccolta multimateriale, plastica, metallo, vetro, senza ben specificare di che tipo di categoria si tratti)
tubetto dentrifricio (in alcuni comuni è indicata la raccolta plastica, in altri l’indifferenziato)
accessori cucina in plastica (ciotole, vassoi, barattoli, colapasta, spremiagrumi)
contenitori portatutto (scatole armadio per maglioni, abiti) in plastica rigida o semirigida
buste portalistini e portadocumenti in plastica
confezioni deodoranti stick o altri cosmetici
accessori da cucina in silicone (stampi, presine, sottopentole, ecc.)
carta plastificata
incarti in plastica leggera (es. fette biscottate o merendine)
Dove vanno buttati? Nella raccolta plastica oppure no?
Resteremo con il dubbio….
Il problema delle diverse “plastiche” e della possibilità di conferirle nel c.d. multimateriale ( o nella raccolta plastica come monomateriale) dipende dal gestori del servizio di raccolta e dagli accordi che questi stipulano con i gestori delle piattaforme di selezione e con il consorzio Corepla. In sintesi: se dopo aver effettuato la raccolta il gestore, in accordo con Corepla, prevede di effettuare meccanicamente o manualmente una separazione ulteriiore dei materiali plastici per “tipologia di polimero”, allora quei materiali possonono essere conferiti, altrimenti no.
Ad esempio, durante una analisi di qualità svolta da Corepla un anno e mezzo fa su r.d. consegnata dalla società per cui lavoro, mi son visto riconosce quali “scarti e frazione estranea” i tappi-spruzzatore dei contenitori per liquidi spray ( tanto per intenderci , quelli del lavavetri).Motivo: è un polimero diverso ed incompatibile con quello delle bottiglie in PET . Stesso discorso vale per piattie bicchieri in plastica.
Sarebbe opportuno dire che tipi di plastica possono o non essere conferiti.
scusate, a me è rimasto un dubbio. i contenitori di candeggina, ammoniaca e detersivi vari … DOVE LI BUTTO? Manuela
Nella raccolta plastica, dopo averli sciacquati.
Tutto sarebbe più semplice se le tabelle fornite da chi si occupa della gestione dei rifiuti fossero più chiare e aggiornate con tutti i simboli dei diversi materiali, in modo da fugare ogni dubbio. Per esempio ora ho in mano una bustina di shampoo con la sigla PI (poliimmide) che non figura né nei libretti distribuiti dal Comune né sulle tabelle reperibili su Internet: DOVE LO BUTTO?
Purtroppo troppo spesso, anche rivolgendosi ai consorzi, viene risposto: “nel dubbio, butta nell’indifferenziato”…..
http://www.corepla.it/corepla/images/cosainserire.pdf
Ancora manca un sistema unificato nazionale su come muoversi nel campo del riciclo dei rifiuti.
Al riguardo voglio segnalarvi però un’attiva comunità a cui si può chiedere all’occorenza dove buttare cosa:
http://www.differenziata.org/forum/
Carta plastificata? Di solito i coperchi dei vasetti di yogurt sono di alluminio non di carta plastificata! E vanno sciacquati e differenziati nell’alluminio…
Ma c’è una legge che impone ai produttori di questi (o altri) contenitori di riportare impresso sul materiale il simbolo di riciclo e specificare nell’etichetta del prodotto il tipo di polimero (altro materiale) di cui è composto il contenitore?
certo che per quanto uno si impegni è difficile fare la raccolta differenziata, io non ho ancora capito cosa bisogna farencon i tappi in silicone per il vino. Forse non interessa veramente che la raccolta venga fatta o le informazioni date dai Comuni agli utenti sarebbero più precise
Mi chiedevo come poteva incidere il residuo(organico)nel riciclo di plastica e carta. Trovo che ci sia poca chiarezza in questo.
Sulle confezioni di alcuni prodotti c’è scritto dove buttarli (per es. su quelle dei biscotti Pavesini).Se lo facessero tuttii produttori non avremmo più problemi
dove si butta le cartucce di silicone nella raccolta differenziata